Voto inutile, D’Andrea: la truffa delle europee 2014

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Una risposta

  1. Giancarlo Matta ha detto:

    Voglio ribadire iI principio già esposto in varie sedi. I deputati al “Parlamento europeo” – beninteso si intende quelli dei partiti che esprimono il senso della difesa di interessi nazionali – tengano ora bene presente che saranno eletti a quella istituzione non già per rafforzarla, bensì per limitarla severamente e in prospettiva per demolirla (giacché essa non è riformabile). Avranno un incarico preciso e a tempo limitato. Viva l’Italia. L’abbandono della attuale maledetta “u e” è la condizione preliminare indispensabile (non già la certezza = anche questo deve essere ben chiaro) per il rinascimento del nostro Paese.
    PRECISAZIONI.
    Per ciò che attiene al risultato del voto al parlamento europeo, la condizione ideale sarebbe:
    una percentuale del 40 ÷ 45 percento di NON VOTANTI, SCHEDE NULLE, SCHEDE BIANCHE. E così la “elezione” sarà politicamente fallita.
    Relativamente ai voti validi, almeno un terzo di essi ai partiti “euroscettici” o “sovranisti” (chiamateli come vi pare) e così sarà fallita la “u e”.
    In un “parlamento” delegittimato dal 40÷45 % di “non voti” i soli parlamentari validi saranno coloro che lo vogliono sopprimere. Anche se saranno circa soltanto un terzo degli eletti. E così suonerà il “LIBERI TUTTI”. Le divergenze dei vari gruppi parlamentari su tanti altri temi -sebbene importanti- a quel punto saranno solo una ulteriore spinta a salutarsi per sempre. Salvo -e non necessariamente in ogni caso- eventuali specifiche o contingenti alleanze militari.

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