Marco Travaglio: due persone serie e “la MERDA che siamo sempre stati”

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5 risposte

  1. stefanodandrea ha detto:

    Ho visto anche io, in parte, la trasmissione e complessivamente l'impressione è stata positiva, non soltanto per gli eccellenti e calibrati interventi di Bagnai ma anche per l'aria che tirava: sia Santoro che Fassina hanno compiuto comunque passi avanti (anche se Fassina ne fa sempre uno avanti e due indietro).

    PS Siccome mi era capitato già moltissimo tempo fa di utilizzare il termine luogocomunismo, sono andato, per curiosità, a verificare se veramente Bagnai fosse stato il primo a utilizzare il termine in un articolo. Lapaternità del neologismo effettivamente non appartiene ad Alberto Bagnai: Mascheroni: http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2010/11/19/il-re-e-nudo-vestiamolo-col-luogocomunismo/ ; Pellizzetti: http://www.futurimedici.com/index.php?option=com_kunena&view=topic&catid=34&id=196513&Itemid=343; Bracconi: http://anticovascello.blog.kataweb.it/?tag=luogocomunismo; Pisarra: http://viediscampo.com/WordPress/?p=1405.

    Bagnai è davvero bravissimo ma attribuirgli la primogenitura di un termine che ho sempre usato, come molti altri hanno certamente fatto, mi sembra eccessivo!

  2. Durga ha detto:

    I collaborazionisti dell'Europa a guida germanica, come Travaglio, non possono che esere razzisti e considerare tutti gli Italiani degli "untermenschen".

    PS. Tra l'altro, mi sembra che la piu' importante delle famose riforme attuate dalla Germania sia quella dei "mini job". Giusta o sbagliata, e' un po' poco. O ce ne sono altre che ci tengono nascoste?

    • Devis ha detto:

      Travaglio a parer mio non è un collaborazionista. Stiamo parlando di una persona che ha basato tutto sulla corruzione e sulla mafia, ha un certo punto di vista, e considero normale che sia abbastanza cieco nei confronti di argomenti economici.

      Non penso che gli interessi e la sua risposta è un classico pre-confezionato, e sinceramente spero che non apra più bocca sull’argomento anche nel caso un giorno cambiasse posizione.

  3. Fabrice ha detto:

    Scusate, ma se Travaglio dice che il suo maestro è stato Indro Montanelli e allora bisogna andare a cedere degli spunti controinformativi su Indro Montanelli, eccoli arrivano!!

    Spunti Controinformativi su Indro Montanelli.

    Montanelli: un Cilindro col doppiofondo
    Le smanie golpiste di Cini, Clare Boothe Luce e “il lacchè”

    Scheda tratta dalla sezione sull’Italia

    Nella galleria degli intellettuali italiani che hanno fatto parte dell’Associazione per la Libertà della Cultura non poteva mancare il principe dei giornalisti anticomunisti, Indro Montanelli. Nato da una famiglia fiorentina dedita alle ebbrezze del futurismo (da cui il nome, Cilindro, poi abbreviato in Indro), Montanelli fu legatissimo a due figure chiave del CCF: l’ambasciatrice Clare Boothe Luce, moglie del magnate americano grande sostenitore di Mussolini (a Henry Luce il dossier dedica un ampio articolo) e l’ufficiale inglese Michael Noble, diretto superiore di Hubert Howard nel Psychological Warfare Branch britannico. Noble fu colui che riorganizzò l’intera vita culturale italiana nelle città liberate, stilando tra l’altro il Press Plan for Northern Italy, che confermò la proprietà dei grandi quotidiani nelle mani di chi l’aveva avuta durante il fascismo.
    Di Clare Boothe Luce, Montanelli rivendicava addirittura il lancio della carriera e di averla così segnalata al futuro marito. “Era una giornalista di taglio cultural-mondano… Stavamo molto spesso insieme a New York. Poi lei venne in Italia, dove dapprima scrisse, sotto mia dettatura, qualche cronaca politica, che la fece notare agli occhi del grande magnate Henry Luce, proprietario ed editore di Time e di Life, che la sposò. Perché lei era anche una bella donna… Così sposò Luce e Luce appoggiò con tutte le sue forze Eisenhower, che – quando diventerà presidente – nominerà la moglie ambasciatrice in Italia”.
    Queste frasi sono tratte da un’intervista che Montanelli concesse con grande imbarazzo nel 1998 al direttore della rivista Storia Contemporanea, a corredo e spiegazione di un carteggio in cui egli e l’allora ambasciatrice USA in Italia discutono la preparazione di un golpe. L’epistolario documenta come nel 1954 Montanelli abbia convinto la Luce a sedurre il conte Vittorio Cini per fargli finanziare il piano, che sarebbe servito a “Preparare una forza come fu Gladio, che nacque due anni dopo e alla quale spero di aver dato un mio contributo”, spiega Montanelli 44 anni dopo.
    Nella prima delle tre lettere pubblicate da Storia Contemporanea, Montanelli si rivolge così alla Luce:
    “Noi dobbiamo creare questa forza. Quale? Non si può sbagliare, guardando la storia del nostro Paese, che è quella di un sopruso imposto da una minoranza di centomila bastonatori. Le maggioranze in Italia non hanno mai contato: sono sempre state al rimorchio di questo pugno d’uomini che ha fatto tutto con la violenza: l’unità d’Italia, le sue guerre e le sue rivoluzioni. Questa minoranza esiste ancora e non è comunista. È l’unica nostra fortuna. Bisogna ricercarla individuo per individuo, darle una bandiera, una organizzazione terroristica e segreta.. e un capo.”
    Con Cini organizzatore dei finanziamenti e l’ex ambasciatore fascista Dino Grandi responsabile dei rapporti diplomatici, “il movimento sarebbe destinato ad entrare in azione (azione armata) solo il giorno in cui, elettoralmente, la battaglia fosse definitivamente persa. … difendere la democrazia fino ad accettare, per essa, la morte dell’Italia: o difendere l’Italia fino ad accettare, o anche affrettare, la morte della democrazia? La mia scelta è fatta…”

    per articolo completo:

    https://www.movisol.org/ccf.htm

    Cordiali saluti.

    Fabrice

    PS un patriota italiano, non c’è che dire……!!

  4. Fabrice ha detto:

    Correzione!!

    Non:

    Scusate, ma se Travaglio dice che il suo maestro è stato Indro Montanelli e allora bisogna andare a cedere degli spunti controinformativi su Indro Montanelli, eccoli arrivano!!

    Ma:

    Scusate, ma se Travaglio dice che il suo maestro è stato Indro Montanelli e allora bisogna andare a vedere degli spunti controinformativi su Indro Montanelli, eccoli arrivano!!

    Saluti.

    Fabrice

    PS andavo di fretta, pardon, avevo confuso una c per una v!!

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