Lavoro e previdenza sociale – Documento programmatico per Assemblea nazionale dell’ARS (PESCARA 15 e 16 giugno)

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5 risposte

  1. Sergio Gagliano ha detto:

    Vorrei proporre l’eliminazione del limite di età massimo per tutti i contratti di apprendistato e per la formazione professionale. Ci possono essere persone di età superiore a quelle attualmente previste che hanno qualità professionali inespresse, magari notevoli, ed inoltre il fatto stesso del limite di età, tanto più in periodi di crisi, non ha, secondo me ragion d’essere.
    Riguardo il nuovo sistema pensionistico vorrei porre l’attenzione sulle problematiche sociali future che comporterà il sistema retributivo una volta che sarà entrato a regime. Molti anziani si ritroveranno con una pensione che comporterà una sensibile riduzione del loro tenore di vita. Ho letto del contributo di solidarietà ma, riconquistata la sovranità, si dovrebbe ritornare al vecchio sistema retributivo, o per lo meno stabilire un minimo di retribuzione, per le fasce di reddito medio-basse. Il taglio delle pensioni comporterà fin da ora una ulteriore riduzione della natalità, date le peggiori prospettive future degli attuali lavoratori, con ulteriori problemi per la sostenibilità delle pensioni. Le pensioni hanno sono state negli ultimi decenni una fonte di reddito per le famiglie senza le quali le stesse avrebbero incontrato gravi difficoltà soprattutto per il sostentamento dei figli e dei nipoti ancora inoccupati. Grazie

  2. stefanodandrea ha detto:

    Sergio,
    devi iscriverti al forum, se non sei iscritto, e proporre un formale emendamento al documento. L’emendamento sarà discusso e vitato in assemblea.
    Non basta che scrivi il commento qua.

  3. Tonguessy ha detto:

    Il documento dice, parlando di immigrati, che “in breve tempo cominceranno a essere fonte di spesa per l’Istituto. Quello che forniscono oggi in termini di contributi, se lo riprenderanno domani con gli interessi”.
    Manca un dato significativo in quest’analisi:
    “appare realistico stimare che almeno 20mila lavoratori, divenuti disoccupati, decidano di fare ritorno al paese di origine…Se la stima di 20mila lavoratori rientrati sarà confermata, nel complesso si tratterà di circa 200 milioni di euro che questi lavoratori avranno perduto, a meno che non riescano in futuro a ottenere un nuovo rapporto di lavoro in Italia, e che l’Inps potrà legittimamente trattenere nel suo bilancio.”
    http://archivio.lavoce.info/articoli/pagina1001762.html
    Anche tra i nostri padri ci furono coloro che andarono a cercare fortuna lontano dall’Italia e che vi ritornarono senza essere entrati in possesso di qualche pensione. Non sono riuscito a trovare statistiche nè degli attuali immigrati nè dei nostri emigrati, ma credo che sia interessante valutare la portata di questo fenomeno (che penso non modifichi nella sostanza la bontà del documento).
    Infine segnalo un piccolo refuso: “pagheranno e nostre pensioni” penso sia da intendere “pagheranno le nostre pensioni”

  4. stefanodandrea ha detto:

    Tonguessy
    consiglierei di proporre un formale emendamento sul forum, in modo che se ne possa discutere in assemblea.

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