Ancora discutete di uscita dall’euro da destra o da sinistra? E bastaaa!

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8 risposte

  1. gianluca napoli ha detto:

    Condivido questi articoli del D'Andrea, sono molto saggi e realistici.

  2. stefanodandrea ha detto:

    Caro Gianluca grazie.

    Cerca di essere presente in uno degli incontri regionali dell'ARS che si svolgeranno in settembre.

  3. Massimo Ponchia ha detto:

    Condivido pienamente la precisazione per cui non esiste che un’unica via d’uscita dall’euro e dall’eurozona, quella socialista e patriottica, quella che guarda alla tutela del territorio e degli esseri viventi, umani compresi, che in esso vivono. In questo senso possiamo vedere nella crisi dell’euro una grande opportunità, e cioè quella di cambiare in modo radicale il tipo di vita che facevamo in epoca pr-euro: una vita si migliore di quella attuale ma non certo idilliaca, una vita in cui anche se con toni meno forti, il capitale stava sopra l’uomo e il profitto individuale era l’obiettivo più importante da perseguire, una vita in cui comunque c’era una grande povertà soprattutto nel sud, una vita in cui l’ambiente era sacrificato alla logica del profitto. Oggi rinnegando l’euro e l’eurozona abbiamo la possibilità di cambiare la storia del nostro paese, in meglio, creando un sistema sociale nuovo basato sulla solidarietà, sulla condivisione delle risorse e delle conoscenze e sul rispetto del territorio in cui viviamo. Dobbiamo trasformarci da cittadini-individuo a patrioti che combattono per il bene comune consapevoli che solo combattendo per gli interessi di tutti si possono fare i propri.

    • stefanodandrea ha detto:

      Massimo Ponchia,

      domenica 8 giugno si svolgerà a Roma l’assemblea nazionale dell’ARS. Tra breve pubblicheremo la locandina.

      Mi auguro che tu possa essere presente, magari accompagnato da un amico che è sulle nostre posizioni. Più saremo e più si alimenteràl’entusiasmo necessario per proseguire l’ambizioso progetto.

  4. Oscar ha detto:

    E’ un po’ che vi seguo e devo dire che mi trovo d’accordo con Stefano nella maggior parte dei suoi interventi. Personalmente ho vissuto il mutamento della società italiana in prima persona, ho lavorato all’estero per tanti anni, ho visto bugie diventare verità o toccato con mano il raggiro verso i popoli, ed ero felice di rientrare (siamo nel 2002), tornavo a casa in quell’Italia viva ma allo stesso tempo sorniona dove si trovava sempre il tempo per chi ti era intorno, quasi si fosse in un Paese della terza via tra capitalismo e socialismo. Non era più così. La cololonizzazione americana ed il fratenernismo (scusate il termine) europeo ci stavano annientando, stavano e stanno distruggendo quella cultura mediterranea che ha intimorito sempre i nostri amici del nord europa. Si! Io credo che il grande problema della sovranità, oltre che economica e politica sia di riconquistare la nostra cultura di cui il mondo ci è debitore, ma non solo a noi ma a tutto il mediterraneo, e guarda caso sono proprio i paesi di questo bacino del mare nostrum a subire maggiormente i danni dell’europa così com’è strutturata e al servizio della Germania. Vorrei qui ricordare il Pangermanesimo: esso non è mai terminato, e sta continuando ad infierire sotto altre bandiere non più sotto la bandiera della guerra militare, bensì sotto quella economica. Però, si c’è un però, non possiamo essere anacronistici e con un colpo di spugna gettare tutto nel secchio, L’Europa esiste ed esisteva prima degli anni ’90, io credo che dovrebbero essere fatti dei passi calibrati al fine di rivedere gli accordi europei, ad es:
    1. l’uscita da Maastricht, e Lisbona;
    2.riconsiderare gli accordi con la BCE e ridare lume alla B. d’I. facendola ritornare pubblica, e non nelle mani di coloro che dovrebbero esserne sottoposti, emettere banconote (non è possibile per uno Stato ottenere soldi dietro garanzie, battere moneta – come si diceva – non è chiedere un prestito ma è un diritto di ogni Paese sovrano. ecc.),
    3. riportare la nostra costituzione all’apice delle fonti legislative e non più a pari valore con i Regolamenti e le Direttive europee, queste devono assoggettarsi a quella e non viceversa, milioni di ragazzi sono morti per arrivare a quel grande documento costituzionale.
    4. Ecc.

    A riguardo porto l’esempio dell’Islanda e dell?Irlanda che in poco tempo (l’Irlanda in una notte, ma hanno altri politici) hanno rivisto il loro debito estero verso le banche e la BCE. Le banche tedesche ed americane, per esempio, sono gonfie di obbligazioni di paesi indebitati, come l’Italia, la Grecia, il Portogallo, ecc., e questo dimostra come si tengano su di una bolla, su di un bluff, sono queste banche a dover aver paura e non noi.
    Riprendiamoci la nostra sovranità ma in modo ponderato e deciso senza se o mah, soprattutto con intelligenza (ma abbiamo le persone giuste?)
    Oggi, ad esempio, ci stanno dicendo di andare contro la cattiva Russia (sarebbe troppo lungo parlarne ora), ma la Germania sta stringendo accordi con quella, per i prossimi 50 anni approfittando del momento favorevole, vi immaginate le materie prime russe e la capacità produttiva italiana? Vi siete domandati perchè Obama ha visitato solo due paesi in Europa? Uno è stato l’Italia? E perchè la Regina d’Inghilterra si è scomodata a venire da noi, dopo anni che non lasciava il suo Paese?
    Ma noi non abbiamo più il coraggio del paese sovrano e tutti vengono a dirci cosa fare.

    Scusate tanto la lungaggine, mi faccio prendere.

    Un in bocca al lupo a tutti
    Ciao Oscar

    • stefanodandrea ha detto:

      Oscar, in bocca al lupo a tutti NOI.
      L’8 giugno c’è l’assemblea nazionale dell’ARS. Vieni e presentati.
      Le persone ci sono.L’Italia ne è ricca. Purtroppo,a causa di una vera e grave decadenza e dell’assenza di anche un solopartito politico accettabile, non svolgono nemmeno il ruolo di consiglieri di circosrizione.
      Non mi pentirò mai di aver promosso questa iniziativa, qualunque sia il risultato che otterremo, proprio per l’alta qualità umana e morale delle numerose persone che ho già incontrato. E’ da questa militanza e da questa comunanza che dobbiamo, con pazienza ma con impegno continuo, far sorgere il PARTITO DELLA RIVOLUZIONE ITALIANA.

      • Oscar ha detto:

        Grazie dell’invito Stefano e dell’impegno che ci stai mettendo in questa iniziativa.

        Come finirà? Non credo lo sappia alcuno, una cosa è certa, se l’Associazione dovesse crescere oltre certi limiti sarà sempre più dura, ma che dirti: “chi non risica non rosica” si diceva. Comunque hai ragione tu: le persone ci sono ed anche tante ma non trovano spazi.

        Cercherò di essere a Roma per l’8 giugno.
        Saluti

  1. 12 Maggio 2014

    […] paura dei Popoli e delle loro rivendicazioni, hanno paura che si ritorni a pretendere l’applicazione delle Costituzioni, hanno paura che si rivendichi realmente e con forza un’economia […]

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