Atto Costitutivo e Statuto del FSI – Fronte Sovranista Italiano (bozza per l’assemblea nazionale)

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5 risposte

  1. mirco gagliano ha detto:

    A caldo, al volo…. se il Comitato Direttivo è “organo esecutivo” a chi è affidata l’elaborazione della linea politica e delle proposte programmatiche? Chi delibera riguardo le inevitabili evoluzioni dell’ambiente in cui si opera? Chi definisce le strategie di partito e le tattiche politiche necessarie (o preferibili)? Manca un pezzo fondamentale nella struttura: una assemblea che si riunisce una volta all’anno è del tutto inadeguata. E’ necessario definire l’istituto, le funzioni e le modalità di esercizio (proposta, discussione, votazione, deliberazione, trasmissione al CD, etc.) cui affidare il lavoro “propositivo” (legislativo) del Partito. Una “assemblea telematica permanente”, ad esempio (opportunamente codificata) o assemblee territoriali (a livello provinciale) che siano accessibili agli iscritti con il minimo possibile di difficoltà logistica, o qualsiasi altra struttura che consenta il dibattito e la deliberazione con il minimo possibile di complessità (tecnica e normativa) ma che, al contempo, possa garantire la sostenibilità della linea politica concordata e la pronta ed efficace risposta alle “questioni” sia esterne che interne.

  2. Nicola Fiore ha detto:

    Propongo l’emendamento per il comma 5 dell’articolo 10 che riporta “I soci del FSI non possono essere iscritti ad altri partiti politici”.
    Lo sostituirei con “I soci del FSI non possono essere iscritti ad altri partiti,movimenti e organizzazioni politiche,o che abbiano tali finalità”
    Partendo dalla descrizione che il co-fondatore e gli iscritti fanno del m5s,la definizione di partito politico è stata rifiutata.Infatti essi parlano del Movimento come di una “libera associazione di cittadini”.
    Credo che nei fatti,una organizzazione comunque si definisca,che abbia finalità e rappresentanti eletti con il proprio simbolo,muovendosi e interagendo in ambiti politici possa definirsi politica,di conseguenza l’iscrizione a tale organizzazione sarebbe giustamente contrastante con il FSI.

  3. Nicola Fiore ha detto:

    Propongo l’emendamento per i paragrafi “E” ed “F” del comma 1 dell’articolo 8 (risorse economiche).
    Essi secondo il mio parere dovrebbero essere cancellati,o modificati in modo tale che l’eventuale lascito sia volontario.
    Chi avrà la possibilità e l’onore di rappresentare il FSI in istituzioni pubbliche,non deve essere penalizzato per la perdita del proprio lavoro (non tutti hanno la possibilità di essere reintegrati in azienda dopo l’esperienza amministrativa politica,poichè tanti sono lavoratori autonomi quindi significherebbe l’abbandono della propria professione,disoccupati,o non hanno garanzie sindacali),anzi deve avere la possibilità di svolgere la propria nuova mansione sociale libero da obblighi economici che non permetterebbe una vita dignitosa per se e la propria famiglia,se una volta eletto,come recita il paragrafo F il rappresentante dovesse obbligatoriamente versare una quota rilevante degli stipendi e/o indennità,all’associazione.
    Non trovo neanche democratico che codesti contributi obbligatori siano sottoscritti e condizione essenziale della candidatura,perchè favorirebbero gli appartenenti a ceti benestanti,a discapito di chi non si può sostentare economicamente.

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